Il progetto
LE STRADE DEI FORTI
La bellezza del paesaggio fortificato nel Pinerolese
Il patrimonio di fortificazioni che connota il territorio pinerolese e che definisce la peculiarità del suo paesaggio ha origini antiche, si è progressivamente arricchito attraverso i secoli e si declina in opere e manufatti di diversa conformazione e di differente pregio architettonico (dal maestoso Forte di Fenestrelle alle casematte del vallo alpino), accomunati dalla finalità che, nelle diverse epoche storiche, ne ha determinato la costruzione: la difesa dei confini, in un’area frontaliera che ha vissuto l’alternanza di situazioni e di vicende nell’evoluzione dei rapporti tra il Piemonte (e poi l’Italia), da un lato, e la Francia dall’altro.
Il Pinerolese riconosce infatti nel paesaggio fortificato e nelle vicende storiche ad esso connesse uno degli elementi rappresentativi della cultura comune e il patrimonio simbolico delle comunità locali; infatti, il territorio pinerolese, dalla pianura alle valli alpine, è ricco di una rete di siti, beni e manufatti, che rimandano ad epoche e avvenimenti diversi ma che, insieme, testimoniano l’evoluzione storica di un’area di frontiera, caratterizzata da elementi materiali, fattori di integrazione e valori culturali fortemente integrati tra loro:
- elementi materiali del sistema di difesa che, dal ‘700 alla metà del secolo scorso, hanno segnato la definizione dei confini di regni e nazioni e ne hanno garantito il presidio (le fortificazioni alpine, la cittadella francese di Pinerolo, i castelli fortificati della pianura)
- i flussi migratori, anche di carattere religioso, che hanno più volte oltrepassato quei confini, contribuendo alla formazione dei valori diffusi di dialogo
- le influenze che tali valori hanno avuto sullo sviluppo delle comunità locali, dall’architettura dei luoghi, all’evoluzione della lingua, al confronto inter-religioso (l’appartenenza alla minoranza linguistica francese, la cultura della Riforma protestante nell’evoluzione delle comunità alpine).
Al fine di rendere accessibili e fruibili i beni oggetto di valorizzazione, mettendoli in rete, nell’ottica di delineare una proposta turistica/culturale sostenibile e responsabile, è stato realizzato il progetto ‘Le Strade dei Forti’ che, percorre sentieri esistenti e già ad oggi oggetto di fruizione, alcuni dei quali strettamente connessi proprio al tema identitario individuato.
L’itinerario infatti, percorribile a piedi o in bicicletta, intreccia la visita alle fortificazioni alpine ai castelli della pianura, con le strade storiche militari o connesse alla storia e alla cultura valdese.
Una terra di confine, costellata di forti e fortificazioni ideate per dividere e per difendere i territori e le comunità, sotto l’aspetto politico, geografico, culturale e religioso, offre ora l’opportunità di unire, condividere e conoscere questo esteso patrimonio locale, creando nuove occasioni di incontro e di coinvolgimento, sia della comunità locale che dei visitatori.
Un percorso ideale unisce e valorizza gli elementi di interesse, prendendo origine dal fiume Po a Villafranca Piemonte per proseguire verso Cavour con la sua Rocca, la città di Pinerolo, capofila del progetto e sede della mostra dedicata alla Cittadella Fortificata, per salire verso la val Chisone, dove si incontra subito il Bec Dauphin a Perosa Argentina, antico confine del delfinato. A Fenestrelle, elemento simbolo del sistema difensivo piemontese e monumento emblematico dell’architettura militare (peraltro non solo locale) è il Forte Fenestrelle, imponente complesso a sbarramento del fianco sinistro della Val Chisone. Esso è composto da diverse strutture fortificate in successione, tra cui 3 forti (San Carlo, Tre Denti e delle Vali), ridotte, spalti, bastioni, scale e risalti, per una superficie di 1.350.000 mq., la splendida e famosa Strada dell’Assietta, la strada militare più alta d’Europa con i suoi panorami magnifici e i resti di numerosi forti che si incontrano lungo il cammino, fino a Massello con la Cascata, Prali con l’Ecomuseo delle Miniere e della Valle Germanasca e infine la Conca del Prà a Bobbio Pellice dove si può intercettare il Gran Tour che porta al Monviso o scendere a Bobbio Pellice e terminare il percorso.
Le Strade dei Forti percorre un a parte del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi nel tratto che dal Colle di Costapiana conduce verso la Val Troncea, e passando al Col del Pis, prima nel vallone di Massello e poi in Val Germanasca risale il Vallone dei 13 laghi di Prali in quota per giungere al col Giulian e quindi a Bobbio Pellice. Queste zone furono teatro di scontri e di battaglie tra i valdesi e i dragoni di Francia.
Si ringraziano in particolare
- Il Parco Alpi Cozie e in particolare i Guardaparco Bruno Usseglio e Patrick Stocco
- L’Associazione Culturale La Valaddo per la consulenza e il grande lavoro realizzato sul percorso ‘Le Strade dei Forti’, in particolare Davide Bianco
- La cooperativa di comunità Escartons Val Chisone di Usseaux
- Erica Vagliengo e Luca Garrou
Le strade dei Forti è un importante progetto che nasce dalla volontà della Cabina di Regia Turismo di Zona Omogenea Pinerolese 5 di valorizzare il paesaggio fortificato del Pinerolese che caratterizza fortemente questo territorio.
Il progetto ‘Paesaggio fortificato, nell’evoluzione del rapporto storico tra il Piemonte e la Francia – Le Strade dei Forti – fase 2 ’ è realizzato grazie al contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo tramite il Bando ‘In Luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori’.
MAGGIOR SOSTENITORE