Percorso
Ricordati di fare sempre attenzione e verificare le previsioni del tempo.
Consigli sulle stagioni nelle quali intraprendere questa tratta.
STAGIONI CONSIGLIATE:
Informazioni sul percorso
DISLIVELLO: 904 D+, 590 D-
SVILUPPO: 13,7 km
DIFFICOLTÀ: E = Escursionisti
Tappa senza difficoltà tecniche per quanto riguarda l’aspetto sportivo. Si tratta di un tratto di media difficoltà. Unica avvertenza: fare attenzione al percorso perché in alcuni punti si perde la traccia del sentiero quindi si raccomanda di avere la cartina e la traccia gpx su app sempre a portata di mano. Non si tratta comunque di luoghi pericolosi o esposti, ma se il percorso viene svolto in autunno e c’è nebbia si consiglia di valutare bene tutte le variabili prima di partire.
TEMPO DI PERCORRENZA: 6h
TEMPO DI PERCORRENZA PARZIALE:Massello – Salza di Pinerolo 30 min; Salza-Colletto Fontane 1h ; Colletto Fontane-Rocca Galmount 2h 15 min; Rocca Galmount-Prali 1h 15 min
PUNTI D’ACQUA: Diverse possibilità di approvvigionamento lungo il cammino poiché si incontrano tante borgate sul percorso.
Descrizione
Bella tappa non troppo lunga che permette di visitare le borgate che si trovano lungo il percorso e i loro musei (previa prenotazione e/o contatto con gestori). Lungo il percorso si ha un bell’assaggio di vita in terre occitane di montagna nel passato e nel presente.
Prali vale una visita approfondita: il Museo Valdese e l’Ecomuseo delle Miniere e della Valle Germanasca che con Scopriminiera e Scoprialpi, oltre 4 km di gallerie allestite e attrezzate, alle quali si accede anche con un trenino) offrono la visitatore due percorsi di visita unici a livello internazionale.
Da Prali partono molteplici sentieri che conducono a zone splendide, tra le quali si segnala il bellissimo altopiano dei 13 laghi, un paradiso per gli amanti del trekking, raggiungibile sia a piedi che con la seggiovia utilizzata anche per lo sci alpino in inverno e per il downhill. Numerose sono anche le attrattive per le famiglie con bambini, da Scopriminiera ai sentieri loro dedicati fino al Prali Adventure Park.
Le Strade dei Forti percorre una parte del Sentiero del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi
Bella tappa non troppo lunga e che permette di visitare le borgate che si trovano lungo il percorso e i loro musei (previa prenotazione e/o contatto con gestori). Lungo il percorso si ha un bell’assaggio di vita in terre occitane di montagna nel passato e nel presente.
Dalla Foresteria di Massello, si attraversa il ponte e si imbocca il sentiero sulla sinistra in direzione Salza di Pinerolo. E’ un sentiero stretto che ad un certo punto si immette sulla strada asfaltata e poi incrocia la prima borgata di Salza: Campo La Salza. Qui si può visitare l’antica Scuola Valdese e poi proseguire su di un piacevole sentiero che dopo aver attraversato dei prati si immerge nel bosco costeggiando un torrente e attraversando una bella faggeta. Il sentiero termina sulla strada asfaltata che conduce a Salza di Pinerolo dove si possono trovare: l’agriturismo la Miando, che è anche posto tappa GTA ed è disponibile a fare servizio navetta da Balsiglia a Salza all’arrivo della tappa precedente, e la Trattoria Didier da Marianna. Dopo il ponte ci sono le indicazioni per il Museo dei Salsin in borgata Didiero. L’edificio che ospita il museo nasce nell’800 come scuola valdese e diviene poi sede del Comune e in seguito anche luogo di culto valdese. Il museo nasce dalla volontà degli abitanti di recuperare l’edificio e conferirgli nuova vita. Per maggiori informazioni si può contattare l’Ecomuseo delle Miniere che ha promosso questo progetto ( https://www.ecomuseominiere.it/territorio/musei/museo-dei-salsin/) .
L’itinerario prosegue, dopo il ponte si possono trovare indicazioni per diversi sentieri e itinerari tra cui anche quello delle “Strade dei Forti”, si gira a sx e si prende una strada sterrata in salita in direzione Colletto delle Fontane. Questo tratto ha dei punti di salita un po’ ripida e poi prosegue più regolare. Si può seguire la strada sterrata oppure approfittare dei tagli che si trovano lungo il percorso.
Al colletto si può godere di un bel punto panoramico sulla Val Germanasca e di tavoli da picnic per ristorarsi. Da qui transita anche l’itinerario Camminabosco all’interno di un bosco certificato PEFC, ovvero un bosco gestito secondo criteri internazionali di sostenibilità. Proseguendo lungo il sentiero nel bosco si giunge dopo una ventina di minuti al Colle di Serrevecchio. Anche qui si trovano dei tavoli e una fontana. Poco più in alto rispetto al colle c’è un altro punto panoramico.
Si imbocca quindi il sentiero in discesa in direzione Rodoretto e Ghigo di Prali. Dopo un tratto nel bosco si arriva a Serrevecchio: una minuta e bellissima borgata occitana con tanti piccoli dettagli che ne denotano la cura da parte degli abitanti. Troviamo infatti un’incisione su legno con una poesia che racconta dell’amore per questa terra. Quindi si prosegue attraversando il paese e seguendo le indicazioni per Rodoretto e Prali. Uscendo dal paese il sentiero prosegue nei prati e poi diventa di nuovo ben visibile fino a Rodoretto. A Rodoretto è possibile visitare il Museo di Rodoretto, informandosi prima sugli orari di apertura ed eventuali prenotazioni direttamente in Comune oppure chiamando il numero 0121.807450. Il Museo è parte del Coordinamento Musei e Luoghi Storici Valdesi e nasce dall’impegno e dal desiderio di voler condividere la storia e le tradizioni attraverso luoghi e oggetti. Sulla strada asfaltata si trova un cartello con indicazioni per Prali e delle Strade dei Forti e uscendo dal paese si imbocca una strada sterrata in salita sulla sinistra. Si può seguire la strada sterrata oppure tagliare le curve imboccando il sentiero segnato il bianco-rosso. Se si imbocca il sentiero si arriva a Galmount, un passo dal quale è possibile scorgere la rocca sulla quale sorgeva un tempo una ridotta, della quale però ora non rimane nulla se non un buon punto panoramico sull’Alta Val Germanasca.
Siccome Galmount è frequentato da animali al pascolo, potrebbero non essere più in piedi i pali con le indicazioni per i sentieri. Si tratta però di un breve tratto. All’arrivo sul colletto Galmount si gira a destra e si prosegue in cresta per un centinaio di metri fino a trovare un abbeveratoio e una palina con altre indicazioni di sentieri tra cui il cartellino delle Strade dei Forti. Qui il sentiero si riunisce alla strada che arriva da Rodoretto. Si segue quindi il sentiero a sinistra in direzione Ghigo di Prali. Il sentiero ad un certo punto si immette in una strada che porta a sua volta alla SP 169 fino al ponte di Ghigo. A Prali è possibile visitare il Museo Valdese (orari e informazioni sulle aperture si possono trovare presso l’ufficio “Il barba” tel. 0121.950203 – e-mail il.barba@fondazionevaldese.org). Si tratta di un interessante Museo che dispone di proiezione di video oltre che di allestimenti interni con ricostruzione di ambienti di vita ed esposizione di oggetti. Se si desidera fare una pausa e fermarsi in Val Germanasca prima di proseguire l’itinerario, non perdete la visita all’Ecomuseo delle Miniere e della Valle Germanasca. La particolarità che lo rende “sito di eccellenza” è la presenza delle due miniere “Paola” e “Gianna” che, con oltre 4 km di gallerie allestite e attrezzate, hanno consentito di creare due percorsi di visita unici a livello internazionale: SCOPRIMINIERA (Miniera Paola) e SCOPRIALPI (Miniera Gianna).
Ma è anche un ecomuseo territoriale che, a partire dal tema del contadino-minatore estende l’interesse a tutte le risorse e alla cultura della valle: il paesaggio, la religione (la cultura valdese è sicuramente una specificità da cui non è possibile prescindere), la lingua occitana, l’economia familiare, i lavori nei campi e nel bosco, la vita comunitaria offre diverse soluzioni per visite sia a piedi che in bicicletta. A Prali è inoltre presente un Ufficio Turistico (https://www.comune.prali.to.it/pagina/163/Ufficio-Turistico-Prali), agriturismi, ristoranti, negozi di alimentari e di articoli tecnici da montagna.
LUOGHI D’INTERESSE
La struttura che oggi ospita il museo è nata ad inizio ‘800 come scuola valdese. Nel corso del tempo è divenuta sede del Comune ed anche luogo di culto valdese.
Nel 2007 grazie ad un progetto promosso dall’ecomuseo per la realizzazione della Mappa di Comunità di Salza, la popolazione è stata coinvolta in attività di ricerca, studio ed interpretazione. L’esposizione, frutto di oggetti e fotografie donate dai residenti, rappresenta un interessante connubio tra passato e presente narrato nella lingua occitana locale “patouà”, che accompagna ogni momento della vita montanara.
Il Comune di Salza di Pinerolo, centro montano della Val Germanasca che conta circa 90 residenti dei quali solo 30 in modo permanente è da tempo legata al mondo della musica. Salza raggiunge la notorietà tra i giovani ideando nel 1985 ‘Salza Music’, rassegna di musica dilettante aperta a tutti i cantanti emergenti. Dal 1988 organizza un concerto dal vivo invitando ogni estate un artista importante del panorama musicale italiano. Sul palco di Salza si sono esibiti: Bertoli, Vecchioni, Ruggeri, Ligabue, Finardi, Bennato, Branduardi e De Gregori, Modena City Ramblers, Africa United,…ottenendo sempre un grande successo di pubblico. Per rafforzare il binomio Salza di Pinerolo – canzoni d’autore e promuovere turisticamente il paese e le sue borgate nel 1998 si è organizzato il concorso a premi ‘canzoni in murales’ che aveva lo scopo di ‘vestire’ i muri del paese con dei murales ispirati alle canzoni italiane e straniere più significative.
Il museo è finalizzato a documentare la vita di una comunità in montagna con la ricostruzione di veri e propri ambienti di vita del passato, arredati in modo che diano l’impressione di essere tuttora abitati. Nel seminterrato trovano posto la stalla e la cantina, come in ogni casa di montagna. A pianterreno, nei locali un tempo adibiti a scuola, si trova raccolto il materiale delle lavorazioni artigianali: oggetti di falegnameria, attrezzi per l’abbattimento e il taglio di piante e tronchi, strumenti da ciabattino e muratore, svariati mezzi di trasporto. Al primo piano vi sono quindi una cucina, una camera da letto, una piccola stanza da lavoro e un’aula scolastica.
Il museo è collocato in uno dei più antichi templi valdesi (risalente al 1556) e documenta l’identità della comunità valdese attraverso le vicende dei suoi locali di culto: da clandestini in periodo medievale privi di locali, i valdesi passano con la Riforma del XVI secolo alla predicazione pubblica e alla costruzione dei primi edifici; le repressioni e le persecuzioni del Seicento conducono alla distruzione sia degli edifici sia delle comunità; gli uni e le altre saranno ricostruiti nel Settecento nel periodo dell’isolamento. A ricordare i diversi aspetti della vita comunitaria stanno le figure sulle gallerie: l’anziano di chiesa, il maestro, la donna, il catecumeno, la moglie del pastore, la deputata al Sinodo. Le bacheche e il locale d’ingresso documentano alcuni aspetti sociologici della vita di Prali: il Comune, la borgata, i lavori nei campi, la cucina e la miniera.
Il tempio di Prali fu l’unico edificio di culto costruito nel 1556 per tutta l’alta Valle.
È l’unico delle Valli che, in oltre 430 anni di esistenza, non abbia mai subito incendi o distruzioni. Una vasta comunità valdese organizzata doveva esistere a Prali già prima della costruzione del tempio. Nel 1655 il passaggio delle truppe del marchese di Pianezza fu così rapido che non ebbero tempo di distruggere il tempio. Durante la guerra del 1686 tutta l’alta Valle venne messa a ferro e fuoco dalle truppe francesi del Catinat. Il tempio di Ghigo scampò alla distruzione — pare su esplicita richiesta dei nuovi coloni provenienti dalla Savoia o dal Piemonte di poterlo usare per il culto cattolico. Infatti, quando vi giunsero — il 7 settembre 1689 — i Valdesi del rimpatrio lo trovarono intatto ma adattato al culto cattolico. Nel 1767 fu ricostruita e riconsacrata la chiesa cattolica di Villa alla presenza del vescovo di Pinerolo. Nel 1805 il tempio di Ghigo fu oggetto di restauri, come ci ricorda una seconda incisione posta sopra quella che reca la data del 1556.
Fonte: Piemonte sacro
Situata all’interno di uno splendido scenario naturale a 1450 mt di altitudine, Prali offre impianti di risalita, una trentina di chilometri di piste, 2 anelli per il fondo e molte opportunità di sci fuoripista, escursioni a piedi o con le racchette da neve. A soli 70 km da Torino, Prali è la regina della Val Germanasca. Adagiata ai piedi delle vette delle Alpi Cozie, che la dividono dal Parco Regionale francese del Queyras, è una località turistica ove fare sport, godersi la natura e scoprire la bellezza di un accogliente villaggio alpino, caratterizzato da un ambiente montano incontaminato, con un´architettura tipica che lo rende estremamente affascinante. Prali propone ai turisti diverse occasioni di relax, che si dividono tra visite ai musei della tradizione Valdese, viaggi in trenino nel cuore della montagna alla volta di Scopriminiera-Ecomuseo delle miniere e della Val Germanasca, e tour enogastronomici per gustare la cucina tipica valdese e i più genuini prodotti dell’agricoltura di montagna.
L’Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca, situato a circa 70 km a nord-ovest di Torino, offre al pubblico la possibilità di vivere entusiasmanti momenti di scoperta.
La particolarità che lo rende “sito di eccellenza” è la presenza delle due miniere “Paola” e “Gianna” che, con oltre 4 km di gallerie allestite e attrezzate, hanno consentito di creare due percorsi di visita unici a livello internazionale: SCOPRIMINIERA (Miniera Paola) e SCOPRIALPI (Miniera Gianna). Ma è anche un ecomuseo territoriale che, a partire dal tema del contadino-minatore estende l’interesse a tutte le risorse e alla cultura della valle: il paesaggio, la religione (la cultura valdese è sicuramente una specificità da cui non è possibile prescindere), la lingua occitana, l’economia familiare, i lavori nei campi e nel bosco, la vita comunitaria.
Collegamento delle strade dei Forti con l'ecomuseo delle miniere e della valle Germanasca - scopriminiera/scoprialpi
Dall’abitato di Didiero a Salza di Pinerolo si prosegue in direzione della partenza della strada sterrata del Colle delle Fontane, attraversando prima un ponte, posto sul Germanasca di Salza, e dopo un centinaio di metri si incontra sulla sinistra l’inizio strada. Imboccata la strada la si segue fin nelle vicinanze della borgata Meinier dalla quale si prosegue lungo il sentiero che sale ripido di fronte a voi lasciando la borgata alla vostra destra e la strada della colletta che prosegue a sinistra. Il sentiero, segnalato con tacche rosse/bianche con numerazione 200, interseca in più punti la strada sterrata e giunge nei pressi delle Miande proseguendo lungo il tracciato ci si inoltra sempre più nell’Abetina di Salza fino a raggiungere l’area attrezzata del Colle delle Fontane punto sommitale della gita. Da qui seguendo la strada sterrata che prosegue a sinistra si giunge in breve al Colle di Fontane da dove si inizia la discesa. Oltrepassato un alpeggio subito dopo un tornante si abbandona la strada e si scende sulla destra per il sentiero fino a raggiungere l’abitato di Fontane. Attraversando il quale si potranno notare alcune fontane ed un forno comunitario giungendo successivamente nella piazza principale da cui si può godere un ottima vista sull’altro Vallone di Prali e Rodoretto. Dalla piazza in vicinanza della casa bianca (vecchia scuola), posta a valle della strada, ha inizio il sentiero che in discesa porta inizialmente ad alcuni caseggiati tra cui le riservette degli esplosivi a servizio delle miniera e successivamente alla miniera Paola ed al Museo Scopriminiera.
Carta dei sentieri di riferimento
Carta dei sentieri e stradale – Val Germanasca e Chisone n.5 – Fraternali Editore 1:25000
Informazioni sul percorso di collegameno
DISLIVELLO: 681 m (373 m in salita 308 m in discesa)
DIFFICOLTÀ: E = Escursionistico
TEMPO DI PERCORRENZA: 3h
TEMPO DI PERCORRENZA PARZIALE: località di partenza: Didero (Salza di Pinerolo) – località di arrivo miniera Paola – Museo Scopriminiera
PUNTI D’ACQUA: Diverse possibilità di approvvigionamento lungo il cammino poiché si incontrano tante borgate sul percorso.
Al seguente link www.parchialpicozie.it, nella home page, troverai notizie, eventi, curiosità, social
Scarica l’App Alpi Cozie outdoor
I paesaggi di questa tappa
Il decalogo del viaggiatore
Prima di partire ricordati sempre queste poche regole utili ad organizzare e gestire il tuo cammino
1. Consulta sempre le previsioni del tempo
2. Utilizza un abbigliamento adeguato al percorso scelto
3. Scarica la traccia GPX sul tuo cellulare
4. In caso di emergenza chiama il 112
5. Avvisa sempre qualcuno della tua partenza e informalo sul percorso
6. Rispetta la flora, la fauna e le colture
7. Non gettare per terra fazzoletti di carta, lattine, bottiglie e sigarette
8. Riporta a casa i tuoi rifiuti o aspetta di trovare un cestino