Percorso
Ricordati di fare sempre attenzione alle previsioni del tempo.
Consigli sulle stagioni nelle quali intraprendere questa tratta.
STAGIONI CONSIGLIATE:
Attenzione
Per conoscere i periodi di apertura della Strada e i giorni dedicati a cicloturisti ed escursionisti in cui la strada è chiusa al traffico motorizzato consultare il sito internet della Città metropolitana di Torino
Informazioni sul percorso
DISLIVELLO: 1223m D+, 607 D-
SVILUPPO: 21 km
DIFFICOLTÀ: EE = Escursionisti Esperti
Il percorso di questa tappa non ha di per sé difficoltà tecniche per quanto riguarda l’individuazione dei sentieri e la loro pendenza. La difficoltà a EE è data più che altro dalla lunghezza del percorso e dalla capacità di valutazione delle previsioni meteorologiche e quindi dalla velocità di percorrenza del tragitto in caso di bisogno. Si tratta di una tappa, infatti, che si sviluppa totalmente in quota dove è possibile che ci sia vento, dove non ci sono ripari e dove, può succedere che vi sia nebbia soprattutto dal pomeriggio in poi. Tuttavia è uno dei più percorsi a causa della bellezza dei luoghi. Consultare sempre precedentemente le previsioni del tempo.
TEMPO DI PERCORRENZA: 7h
TEMPO DI PERCORRENZA PARZIALE: Pian dell’Alpe – bivio per Ciantiplagna 3h 30min; bivio Ciantiplagna – caserme Gran Serin 1h 20 – 1h 30min; caserme Gran Serin- Rifugio Casa Assietta 2h 10min circa
PUNTI D’ACQUA: lungo il percorso di questa tappa sono presenti due sorgenti (di cui solo una si trova senza dover compiere una deviazione), attive in anni piovosi ma è possibile che siano secche in anni siccitosi per tanto si consiglia di partire con un’adeguata scorta di acqua nello zaino
Descrizione
Una tappa meravigliosa che si svolge lungo uno dei sentieri più panoramici del Pinerolese, la vecchia strada militare detta anche ‘di Ciaintiplagna’ dal nome del monte che si incontra lungo il percorso, che si snoda sopra alla famosa Strada dell’Assietta.
A partire da Pian dell’Alpe (Usseaux), splendido vasto pianoro ricoperto di viole in primavera, al Forte del Colle delle Finestre posto sul famoso colle testimone dell’epica salita del Giro d’Italia, proseguendo lungo la strada che porta sull’alta sterrata che tra panorami unici sulla Valle Chisone e Valle di Susa conduce ai resti del Forte Gran Serin, spettacolare, in parte interrato. Percorso da non perdere.
Itinerario molto panoramico e spettacolare che si snoda lungo l’antico strada militare, lungo la dorsale fra la Val Chisone e la Val di Susa in parte all’interno del territorio dei Parchi delle Alpi Cozie.
Da Pian dell’Alpe si prosegue per la strada asfaltata passando davanti al ristoro Alpe Pintas e si prosegue. Con pendenza costante la strada sale e ci porta al Colle delle Finestre e, eventualmente, si può approfittare dei tagli negli ultimi tornanti su una traccia di sentiero visibile. La vista dal colle spazia dal massiccio dell’Albergian, sul versante valchisonese, al Rocciamelone su quello valsusino, da cui scorgiamo la tortuosa salita epica al colle, protagonista anche di alcune tappe del giro d’Italia.
Per proseguire dal Colle delle Finestre ci sono 2 opzioni:
- poco prima di giungere al colle si può intraprendere il sentiero/strada militare sulla sinistra facilmente individuabile grazie all’arco di legno che indica la strada dell’Assietta;
- l’altra opzione parte direttamente da sopra la fontana, segue un sentiero che porta ad una prima fortificazione, il Fortino del Colle delle Finestre. Il sentiero prosegue verso alla sinistra del forte e quando si intravedono delle rocce scure si perde di vista il sentiero che si ritrova aggirando a destra la prominenza rocciosa, da lì è di nuovo ben visibile, scende e risale.
Le due opzioni dei sentieri si incrociano poco dopo sull’antica strada militare, poco prima di una bacheca con un pannello informativo. Si continua la salita seguendo la strada e si incontra un punto d’acqua alla sorgente Fountan Murô. In questo tratto di strada c’è una bellissima vista sul versante Val Chisone e su Pian dell’Alpe. Si incontra quindi una deviazione a causa della strada franata che porta al tornante superiore. La deviazione è segnalata da un cartello affisso appositamente e il sentiero è indicato da segnaletica bianco-rossa dipinta su roccia.
Al termine della deviazione il sentiero si reimmette sulla strada e si giunge al Colle della Vecchia con il suo masso a “dente” molto caratteristico e ben visibile anche da Pian dell’Alpe
Si segue quindi fedelmente la strada militare che sale dolcemente circumnavigando una bella valletta nivale con massi striati ben visibili fino a incontrare la stazione eliografica Punta Mezzodì (Osservatorio), che aveva la funzione di ripetitore di segnale nelle comunicazioni tra Forte di Fenestrelle e Forte Gran Serin, Susa e il Moncenisio attraverso messaggi trasmessi tramite lampi di luce.
Si prosegue ancora incrociando lungo il percorso un edificio ricovero e in seguito il bivio per la Cima Ciantiplagna. Al bivio si trova un vecchio cartello che indica il sentiero per la cima, molto panoramica e con una visuale a 360° sulle valli e la strada militare che si snoda lungo la cresta. Dalla cima si può o tornare indietro sul sentiero percorso in salita e ricongiungersi alla strada all’altezza del bivio, oppure ritornare indietro per 50 metri e prendere, nella direzione opposta a quella percorsa all’andata, un sentiero dapprima poco visibile poi sempre più evidente che segue la dorsale fino ad incrociare nuovamente la strada. Se invece non si desidera fare la deviazione per Cima Ciantiplagna basta seguire fedelmente la strada che prosegue tra tornanti e rettilinei molto panoramici.
Se necessario si può fare rifornimento di acqua percorrendo la deviazione indicata lungo la strada per una sorgente a circa 15min di distanza fuori dal percorso.
La strada prosegue e si sposta sul lato valsusino dove è possibile scorgere due laghetti: il lago Piccolo e in seguito il lago Grande subito prima di arrivare alle Caserme del Gran Serin. Si tratta di edifici imponenti che potevano ospitare fino a 850 soldati a 2550 metri di altitudine.
Le caserme del Gran Serin, ora in rovina, sono situate in un punto della strada ampio e pianeggiante dove si trova pannello segnaletico della ex strada militare e provvisto di cartello segnaletico de #lestradedeiforti e tavoli per pique-nique. È un ottimo punto panoramico con possibilità di pausa usufruendo anche dei tavoli presenti in loco.
Questa fortificazione ospitava le milizie operanti nel fortino presente poco più avanti e più in alto lungo la strada. La Punta Gran Serin con la sua fortificazione si trova a mezzora dalle caserme, è possibile visitarla e osservare costruzioni e scavi che la componevano. Dalle caserme nell’arco di 1 h si arriva al Colle dell’Assietta, luogo della famosa battaglia che fu combattuta il 19 luglio 1747 e oggi luogo della tradizionale rievocazione storica in occasione della festa annuale del Piemonte.
Passando proprio sotto la testa dell’Assietta, possiamo ammirare l’obelisco recante l’aquila degli Alpini e proseguire fino ad arrivare al Lago dell’Assietta e al rifugio Casa Assietta.
LUOGHI D’INTERESSE
Sebbene la struttura oggi visibile al colle sia frutto dell’architettura ottocentesca con sensibili ammodernamenti novecenteschi, le prime opere fortificate sul valico risalgono al 1597.
Sin dal decennio precedente, infatti, sono documentati passaggi e scontri militari sullo spartiacque tra truppe sabaude e francesi. Il forte sarà, poi, oggetto di numerosi nuovi passaggi di comando anche nel secolo successivo che ne determineranno un deciso ammodernamento per mano francese nel 1707. Ciononostante, dopo la rottura dell’assedio di Torino e la riconquista sabauda delle vallate, i francesi si ritireranno dalla ridotta, facendola saltare; nella prima metà del ‘700 i Savoia nell’ambito del grande progetto di fortificazione dello spartiacque a monte di Fenestrelle, riadatteranno il forte del Colle delle Finestre inserendolo in un sistema di trinceramenti, ancora oggi parzialmente visibili.
La stazione eliografica serviva a fare il ponte visivo tra i punti strategici come i forti, città e altre stazioni simili. La stanza dell’eliografo ha 5 finestre dalle quali si vedono:
- la stazione eliografica Gran Serin (Lago Grande)
- il forte S.Chiara e il forte Roncia al Moncenisio
- Susa
- Bussoleno
- Forte delle Valli (Fenestrelle)
I militari ricevevano i segnali luminosi da altre stazioni e li ritrasmettevano ad un’altra stazione. Funzionava con un insieme di specchi su cui si rifrangevano i raggi solari che, appositamente orientati, venivano trasmessi alle altre stazioni e al fondovalle con il sistema Morse. In mancanza di sole, o di notte, funzionava a lume di candela.
Sul monte Gran Serin (2640 metri) è collocata una struttura di grosse dimensioni edificata, come tutte le altre del circondario, nel 1897. Essa constava di due batterie, armate rispettivamente di 8 cannoni e di 6 mortai. Oltre ciò il complesso disponeva di una polveriera e di alcuni alloggiamenti per la truppa. Fino ai primi anni del Novecento una teleferica atta al trasporto rapido degli approvvigionamenti e del materiale militare, funzionava tra Pourrieres (la stazione di partenza era sita nella conca ora occupata dalle acque del bacino della R.I.V.) ed il Gran Serin, ove sono ancora visibili, poco a valle del forte, i resti del pilone d’arrivo. Questo bastione, analogamente agli altri della zona, venne disattivato nel 1915 e smantellato nel 1928.
Sulla montagna venne anche combattuta la Battaglia dell’Assietta.
La Cima Ciantiplagna (2.849 metri) è una montagna delle Alpi Cozie. La montagna ha una forma di dosso erboso poco appariscente ed è collocata lungo la linea di cresta che separa la val Chisone dalla Val di Susa, posta proprio al vertice della cresta montuosa che si diparte ad ovest del colle delle Finestre. Dalla sua sommità il panorama è incantevole.
Fonte: Wikipedia
Approfondimento: Gulliver.it
Era il19 luglio 1747, quando a oltre 2.500 metri di quota, si affrontarono i ventimila francesi e spagnoli e i settemilacinquecento piemontesi.
Le truppe franco-spagnole al comando del cavaliere di Belle-Isle,dirette attraverso i valichi alpini verso il forte di Exilles (e quindi Torino), sitrovarono dinnanzi alle difese approntate dai piemontesi, attestati sui trinceramenti del colle dell’Assietta e del Serano, sulla linea di cresta tra le vallidi Susa e Chisone. “Noi autri i bogiomanendasi” disse il tenente colonnello Carlo Novarina Conte di San Sebastiano,l’ufficiale sabaudo che comandava i difensori della Testa dell’Assietta. Dopo oredi aspri combattimenti, con il calar della notte, i francesi si ritirarono. Si trattòdi una vittoria eroica che condusse alla formazione del Piemonte moderno, che proprio dopo quei fatti cruenti acquisì piena sovranità.
La Testa dell’Assietta (2.566 metri) è una montagna delle Alpi del Monginevro, nelle Alpi Cozie, posta tra la Val Chisone e la Val Susa, con la sommità e tutto il versante settentrionale compresi nel territorio del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
È particolarmente famosa perché sulla sua vetta e nei suoi dintorni si è combattuta il 19 uglio del 1747 la vittoriosa battaglia dell’Assietta, che causò una carneficina con oltre 5.000 morti sul campo (in prevalenza francesi sconfitti). Sulla vetta della montagna è presente dal 1882 un grande obelisco in pietra sormontato da un’aquila in bronzo (simbolo del Club Alpino Italiano) a ricordo della battaglia. A pochi metri di distanza dall’obelisco sorge una stele a ricordo del generale francese Belle-Isle, che combattendo ivi trovò la morte.
Fonte: Wikipedia
Approfondimento
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I paesaggi di questa tappa
Il decalogo del viaggiatore
Prima di partire ricordati sempre queste poche regole utili ad organizzare e gestire il tuo cammino
1. Consulta sempre le previsioni del tempo
2. Utilizza un abbigliamento adeguato al percorso scelto
3. Scarica la traccia GPX sul tuo cellulare
4. In caso di emergenza chiama il 112
5. Avvisa sempre qualcuno della tua partenza e informalo sul percorso
6. Rispetta la flora, la fauna e le colture
7. Non gettare per terra fazzoletti di carta, lattine, bottiglie e sigarette
8. Riporta a casa i tuoi rifiuti o aspetta di trovare un cestino