Percorso
Ricordati di fare sempre attenzione alle previsioni del tempo.
Consigli sulle stagioni nelle quali intraprendere questa tratta.
STAGIONI CONSIGLIATE:
Informazioni sul percorso
DISLIVELLO: 180 metri
SVILUPPO: 43 km
DIFFICOLTÀ: TC Facile
TEMPO DI PERCORRENZA: 3h / 3h e 30 min
TEMPO DI PERCORRENZA PARZIALE: Villafranca – Cavour 1h 30 min; Cavour – Pinerolo 2h
NOTE TECNICHE: Questa prima tappa presenta un percorso prevalentemente di pianura che permette di godere del panorama alpino e prepararsi alle tappe successive, gradualmente più impegnative. Il chilometraggio è limitato per permettere di visitare i luoghi di interesse. Il percorso si svolge in parte su strade asfaltate, in parte su strade sterrate generalmente con un buon fondo, che potrebbe peggiorare in caso di percorrenza in primavera o subito dopo periodi di pioggia. L’attraversamento di diversi centri abitati favorisce la presenza di acqua, prelevabile da fontane o distributori (casette) dell’acqua. I diversi centri abitati forniscono anche la possibilità di procurarsi alimenti. Il percorso utilizza strade secondarie a bassa percorrenza, bisogna però prestare attenzione ai numerosi incroci ed attraversamenti di strade più trafficate.
Descrizione
Prima tappa dell’itinerario “Le strade dei Forti”. Il percorso inizia con un piacevole tratto in pianura ricco di storia e interessanti spunti naturalistici.
Dal fiume Po, con il sentiero delle Ochette che lo costeggia, ci si sposta tra i campi di pianura e i frutteti, lungo alcuni percorsi delle Strade delle Mele fino a Cavour con la sua Rocca..
Da Cavour ci si sposta verso Pinerolo proseguendo su un percorso di pianura che tocca diversi castelli fortificati e suggestive Chiese.
LUOGHI D’INTERESSE LUNGO LA TAPPA
La cappella di Missione è il monumento artistico più antico di Villafranca Piemonte, notevole soprattutto per gli affreschi del XV secolo che ricoprono interamente l’area presbiteriale.
La cappella è situata fuori dall’abitato di Villafranca, in aperta campagna vicino ad un corso d’acqua alimentato da numerose risorgive. Le origini della cappella sono molto antiche: se ne parla in un documento del 1037 in cui il vescovo di Torino, Landolfo, donava le quattro chiese di Borgo Soave (l’antico nome di Villafranca) all’abbazia di Cavour. Alla fine del Trecento la cappella è stata ricostruita ex novo ed è stata completamente affrescata a partire dalle prime decadi del XV secolo. Oggi la chiesa è visitabile grazie al progetto Chiese a porte aperte e si accede con QR-CODE.
Fonte: Wikipedia, approfondimento
Fra Airasca e Saluzzo, nell’alta valle del Po, in borgata Soave del Comune di Villafranca Piemonte, con lo sfondo del Monviso si innalza il castello di Marchierù, un magnifico castello con parco e scuderie, che tanti ricordi legano alla Casa Sabauda. Del nome di Marchierù si fa menzione la prima volta in un documento del 1220, per una donazione di beni all’Abbazia di S. Maria di Cavour. I primi signori di Marchierù furono i Signori di Barge ma, con atto dell’11 marzo 1251, tutti i loro beni in Soave furono venduti a Tommaso II di Savoia. Gli Acaja, con castello residenziale a Villafranca, conservarono Marchierù per i loro discendenti: così Filippo d’Acaja lo costituì in dote alla figlia naturale Francesca, andata in sposa ad Antonio Bocchiardi. Da questi il feudo passò ai cugini Petitti, figli di Beatricina d’Acaja, che lo mantennero fino al 1482. L’ultima erede, Camilla Filippi, andò sposa al conte Vittorio Prunas Tola, e quindi al loro figlio primogenito Severino, tramite il quale il castello e la tenuta sono pervenuti agli attuali proprietari.
Si colloca nel 1037 la fondazione dell’Abbazia dedicata a Santa Maria per volontà del Vescovo di Torino Landolfo, sorta sullo stesso sito ai piedi della Rocca. Governata da oltre quaranta abati, soprattutto benedettini, l’Abbazia visse secoli di gloria, contribuendo anche alla crescita ed allo sviluppo dell’agglomerato urbano di Cavour. Alle soglie del XIV secolo iniziò una lenta decadenza, culminata con la distruzione da parte dei francesi del maresciallo De LesDiguières, nel 1592.
La ricostruzione avviata nel XVIII secolo seguì i canoni barocchi. Dopo decenni d’abbandono, l’Abbazia rappresenta, oggi, una splendida testimonianza di recupero artistico e funzionale di un edificio che è parte fondamentale del patrimonio storico e monumentale di Cavour e che si distingue per la presenza nella cripta della chiesa del più antico altare conservato nel panorama piemontese.
La Rocca è una punta alpina emergente per circa 162 metri dai depositi alluvionali della pianura Padana. Appartiene al massiccio del Dora-Maira, e la sua conformazione rocciosa risale al Carbonifero (345/280 milioni di anni fa).
Presenta caratteristiche archeologiche, storiche e naturalistiche, tra cui diverse incisioni rupestri, una pittura policroma risalente al post-paleolitico, ruderi e resti di fortificazioni medievali (sulla vetta della rocca sorgeva un castello, risalente al XIII secolo, di cui restano solo dei ruderi. Il castello fu distrutto nel 1690 dal generale francese Nicolas de Catinat), una flora che comprende oltre 450 specie e una fauna molto ricca per l’aspetto ornitologico. Curiosità: fra le mura di Casa Savoia/Racconigi (detta Casa Acaja) nel 1561 fu firmata la pace di Cavour, con cui il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, riconosceva l’esistenza fisica dei valdesi, stabilendo i confini del territorio entro il quale avrebbero potuto abitare e predicare.
Fonte: Wikipedia, approfondimento
In località Montebruno sono presenti alcuni resti del castello, dei conti Rorengo Luserna Campiglione, distrutto nel corso delle guerre franco-piemontesi alla fine del ‘500. Accanto a questi sorge il Santuario di Montebruno dedicato a Maria. Posata su una costruzione risalente a prima dell’anno mille, l’attuale santuario è figlio di una ricostruzione novecentesca dopo che un’alluvione distrusse il precedente. Al suo interno sono da segnalare interessanti testimonianze di arte pittorica piemontese. In centro al paese troneggia la chiesa barocca del 1750, opera dell’architetto Prunotto di Pinerolo su un disegno dell’architetto Filippo Juvarra.
Fonte: Alpifortificate.com
La Villa del marchese Doria Lamba di Pinerolo è un complesso d’origine medioevale che si è ingrandito nel tempo sino a raggiungere, agli inizi dell’ottocento, la struttura attuale d’elevato pregio artistico nella sua forma neoclassica. Appartenuta inizialmente alla nobile famiglia pinerolese dei Trucchietti, feudatari della Val San Martino (attuale Val Germanasca), quindi dei Conti Canera di Salasco, il fortilizio (di cui restano le basi scarpate del torrione medioevale nei sotterranei della villa) fu trasformato, nel seicento, in villa di campagna con ampi giardini. Oggi è luogo incantevole meta di visite al suo grande parco inserito nel circuito OrtensieTo Dsitretto delle ortensie Pinerolese.
Fonte: Visita Pinerolo, Il Torrione
Nato come costruzione fortificata a carattere militare nel XIII secolo, con la sua struttura tipicamente medioevale, il Castello di Macello emerge dal verde di un magnifico parco secolare racchiuso nelle antiche mura. Viene poi rimaneggiato con trasformazioni barocche inserite nel primitivo tessuto medievale e adibito a residenza signorile. Nel XIII secolo, nei pressi del primitivo nucleo dell’attuale paese, Filippo Principe d’Acaja fece costruire il Castello. Gli assedi e i saccheggi portati al castello, di cui esiste una certezza storica, sono quattro. Uno risale al 1373, il secondo al 1391, il terzo è del maggio 1595 ad opera del Duca di Lesdighieres e l’ultimo, portato dai giacobini francesi, del 1798.
Fonte: Wikipedia, Castello di Macello, Comune di Macello
La chiesa parrocchiale di San Verano è la chiesa monastica dell’Abbazia benedettina di Santa Maria, fondata dalla contessa Adelaide di Torino, che tra il 1064 e il 1078 la dotava di beni e di un vasto territorio che si estendeva dall’alta val Chisone fino al fiume Po. La potente Abbazia, che nel 1073 veniva elevata al rango episcopale dal pontefice, era popolata da monaci claustrali Benedettini Neri, provenienti dalla Sacra di S. Michele, fu retta da 28 abati ed il suo dominio durò oltre tre secoli, dal 1064 al 1433: successivamente a questo periodo sarebbe stata affidata ad abati secolari commendatari.
I paesaggi di questa tappa
LUOGHI D’INTERESSE A PINEROLO CITTÀ
La Collezione Civica d’Arte di Pinerolo è ospitata all’interno di Palazzo Vittone, mirabile esempio di architettura del tardo Barocco, in stile Rococò, commissionato da Carlo Emanuele III di Savoia, progettato dall’architetto Bernardo Antonio Vittone (1704 – 1770 Torino) ed eretto a partire dal 1740. La collezione si presenta ricca di numerose opere di alto valore artistico-culturale e particolarmente eterogenea per quel che riguarda gli stili, i generi, le tecniche e i media artistici, che spaziano dalla pittura alla scultura all’incisione.
La collezione, che documenta la fecondità artistica pinerolese e piemontese, include opere di Lorenzo Delleani, Giacomo Grosso, Felice Carena, Ernesto Bertea, Enrico Reycend, Leonardo Bistolfi, Davide Calandra, per citarne solo alcuni.
Fonte: Comune di Pinerolo
INGRESSO LATERALE DEL MUNICIPIO DI PINEROLO
L’attuale sede del Comune di Pinerolo si trova all’interno del bastione detto di “Montmorency”, voluto da Vauban in seguito al 1670. Sorse inglobando il precedente bastione quadrato realizzato durante il breve governo sabaudo tra le due dominazioni francesi (1574-1630). Dopo la presa da parte dei Savoia della città e la demolizione delle mura di fortificazione (la cinta muraria fu abbattuta dagli stessi francesi prima di consegnare la città ai Savoia nel 1696, fu dominata poi per una terza volta dai francesi, dal 1801 al 1814 per un totale di 120 anni), il bastione venne in parte utilizzato come carcere e in parte come Municipio della città.
Fonte: Wikipedia
Nel 1848, il 12 ottobre, nacque a Pinerolo la prima Società Generale Operaia, aperta ai lavoratori di ogni arte e mestiere. Il Museo, allestito nella sede della Società del Mutuo Soccorso si presenta con un allestimento che riguarda le attività delle società ed i concetti di reciprocanza, solidarietà. Un Museo in tredici sale, ciascuna dedicata ad un tema rilevante nella storia e nella tradizione del mutualismo: l’aiuto concreto ai soci ammalati, l’istruzione, le feste sociali, le bandiere e l’allestimento evocativo e suggestivo di uno spazio dedicato alle Società di Mutuo Soccorso fondate dagli emigrati italiani in ogni parte del mondo.
Fonte: Visita Pinerolo,
Il Museo Storico dell’Arma di Cavalleria cha ha sede a Pinerolo nell’antica Caserma Principe Amedeo, fu inaugurato ed aperto al pubblico nel 1968. Grazie ai suoi 5.500 mq. di aree espositive divise in tre piani, 42 sale e 240 vetrine, offre una preziosa collezione di oltre 20.000 cimeli che descrivono la storia della Cavalleria Sabauda ed Italiana dal ‘700 ai giorni nostri. Tutto ciò lo rende uno tra i più ricchi Musei Militari a livello Europeo. All’interno dello storico edificio, dove a partire dai primi del ‘900 ad opera del Capitano Federigo Caprilli è stato esportato in tutto il mondo il moderno metodo di montare a cavallo, tuttora in auge, sono presenti numerose collezioni di pregio e reperti unici comeil primo Stendardo di Cavalleria di cui si abbia notizia che risale alla prima metà del ‘700.
Fonte: Visita Pinerolo
Il Duomo, dedicato a San Donato di Arezzo, fu fin dal sorgere del borgo di Pinerolo il cuore della città. La cattedrale, originariamente in stile romanico, subì nei secoli ripetuti rimaneggiamenti che hanno portato all’attuale struttura in stile neogotico. La facciata del Duomo presenta tre portali sormontati da lunette e fu affrescata dai pittori Vacca e Rollini. Il dipinto della Sindone nella lunetta del portale destro ricorda che il famoso sudario fu presente a Pinerolo e venne esposto proprio su questa piazza, probabilmente nella primavera del 1478. Segni delle dominazioni francesi sono presenti nella Chiesa: gli stalli del Coro del 1689, con ornati floreali che terminano con il giglio simbolo del Re di Francia; il Leggio del 16920 donato dal Canonico Belli, sormontato dall’aquila bicipite ed ornato sullo zoccolo da 4 delfini coronati. La piazza antistante il Duomo è oggi uno spazio riservato alle passeggiate, ad eventi o anche solo a una piacevole sosta tra il profumo delle vicine pasticcerie.
Fonte: Comune di Pinerolo
Pinerolo è ricca di storia, di attrazioni, di bellezze architettoniche e artistiche.
La cittadina cara a Edmondo De Amicis, è caratterizzata da un centro storico in sanpietrini, dal fascino che si perde nei secoli, fatto di vicoletti medievali, palazzi antichi, botteghe tradizionali, allegri bar, storiche pasticcerie e panetterie dai vecchi arredi, sotto i portici.
Ecco gli edifici più significativi che potete incontrare, girando, comodamente, a piedi: la Cattedrale (il Duomo di San Donato), il Palazzo del Senato, il Palazzo dei Principi D’Acaja, la Chiesa di San Maurizio, il Santuario Madonna delle Grazie, la Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa di Santa Croce, la Chiesa di San Domenico, Palazzo Vittone, la Casa del Vicario, la Cavallerizza Caprilli, la Biblioteca e i suoi giardini.
Fonte: Proloco
Edificato nella prima metà del ‘400 per ospitare i principali uffici pubblici della città, divenne poi sede del Consiglio Cismontano degli stati sabaudi al di qua delle Alpi, successivamente, sede del Consiglio Sovrano durante la seconda dominazione francese. Il palazzo, fatto costruire da Lodovico d’Acaja come sede della Curia Pineroliensis (tribunale) nel XV secolo, si presenta pressoché integro nelle primitive strutture.
Fonte: Visita Pinerolo, Comune di Pinerolo
La chiesa di Santa Maria Liberatrice, nota anche come Chiesa di Sant’Agostino, venne edificata nel 1630 dal Comune di Pinerolo come voto alla Vergine in ringraziamento della cessazione della peste durante la seconda dominazione francese.
Si affaccia su uno spazio adiacente via Principi D’Acaia, l’antica via dei Doreri, nel medioevo era il più importante collegamento tra il Borgo, sorto sul colle di San Maurizio, e il Piano, sviluppato attorno al Duomo di San Donato. Tra le opere d’arte di maggior pregio conservate va ricordato l’altare maggiore in stucco. Interessante è pure una pala che ritrae la Vergine nell’atto di proteggere la città di Pinerolo dalla peste. Ora è sede della mostra permanente sulla Pinerolo francese.
Fonte: Comune di Pinerolo
La chiesa di San Maurizio viene citata nel 1078 e nel 1222. L’edificio venne rimaneggiato nel 1442 e poi ricostruito in stile tardo-gotico tra il 1463 ed il 1470. Subì ritocchi a più riprese fino al 1618. I ripetuti interventi del secolo XIX hanno segnato pesantemente le strutture e l’aspetto dell’edificio: nel 1840 il rimaneggiamento della facciata ha cancellato un’iscrizione che ricordava come si dovesse all’intervento di Carlo Emanuele di Savoia il completamento dei precedenti lavori. Nella chiesa sono ancora presenti numerosi gigli di Francia e dipinti risalenti all’epoca francese. Attiguo all’abside, con orientamento opposto a quello della chiesa, si trova il Santuario della Madonna delle Grazie, sorto su una cappella cinquecentesca.
La nobildonna Ortensia di Piossasco, ai tempi di Carlo Emanuele I, salvò Pinerolo da un assedio francese che avrebbe cambiato la storia della nostra città. Assente il marito, Carlo Valperga di Rivara, governatore della città per conto dei Savoia, riuscì a sventare un attacco condotto dalle truppe d’oltralpe (guidate da Lesdiguières), nel settembre del 1592, capitanando le forze di difesa dalle mura e respingendo l’assalto alla fortezza dei Savoia.Ma potrebbe essere solo una leggenda…
In ogni caso, a lei è stata dedicata una via del centro storico di Pinerolo, vicino alla chiesa di Santa Croce.
Fonte: Made in Pinerolo
La Collina di Pinerolo abbraccia la città, custodisce sentieri ricchi di storia, paesaggi affascinanti e nuove sfide. Il 26 giugno 2021 è stato inaugurato SCOPRICOLLINA, realizzato dall’associazione Pinerolo & Valli Experience con il contributo e il patrocinio della Città di Pinerolo. E’un percorso di libera fruizione che permette di conoscere vicende storiche, significati culturali, patrimonio agricolo e naturalistico collinare, su un anello complessivo di circa 10 km. Su SCOPRICOLLINA si incontrano numerose sagome in corten di dimensione reale, che raffigurano personaggi, elementi storici o curiosità locali. Ad ogni sagoma è collegato un codice QR che permette di ascoltare un audio descrittivo del luogo e della sagoma.
Fonte: Made in Pinerolo
Situata nel centro di Pinerolo la villa Liberty è ospitata all’interno di un bel parco con parco giochi e piccolo laghetto facente parte della rete dei parchi OrtensieTo – Distretto delle Ortensie Pinerolese, oltre 100 ortensie accolgono il visitatore.
Fonte: Visita Pinerolo
A Pinerolo, dopo l’emancipazione delle minoranze religiose nel 1848, i valdesi si riuniscono a Casa Monnet, acquistata per la comunità nascente e sostenuta con fondi svizzeri e americani, e in seguito nel Tempio, diventando chiesa autonoma nel 1886.
Il tempio di Pinerolo fu inaugurato ufficialmente il 29 giugno 1860; il locale di culto propriamente detto si trovava al primo piano, mentre il piano terreno era destinato ad ospitare una scuola aperta anche ad allievi non valdesi. Nello stesso anno Pinerolo divenne una delle stazioni del Comitato di evangelizzazione incaricato di interessarsi delle opere valdesi al di fuori delle Valli. Arrivando ai giorni nostri: nel 2000 viene restaurato l’esterno del Tempio con la ripresa dei colori originari, tipici dell’architettura dei templi valdesi.
Fonte: Piemonte Sacro, Fondazione Valdese
Per maggiori informazioni sulla città di Pinerolo
Il decalogo del viaggiatore
Prima di partire ricordati sempre queste poche regole utili ad organizzare e gestire il tuo cammino
1. Consulta sempre le previsioni del tempo
2. Utilizza un abbigliamento adeguato al percorso scelto
3. Scarica la traccia GPX sul tuo cellulare
4. In caso di emergenza chiama il 112
5. Avvisa sempre qualcuno della tua partenza e informalo sul percorso
6. Rispetta la flora, la fauna e le colture
7. Non gettare per terra fazzoletti di carta, lattine, bottiglie e sigarette
8. Riporta a casa i tuoi rifiuti o aspetta di trovare un cestino