Dal Po con lo sguardo al Monviso

Escursionisti
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Dal Po con lo sguardo al Monviso

Villafranca Piemonte - Cavour (To)

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Dal Po con lo sguardo al Monviso

Villafranca Piemonte - Cavour (To)

NB: Inserire immagine come parallax nella colonna e non nella sezione

(sono un blocco nascosto, non mi vedrai a frontend)

Percorso

Ricordati di fare sempre attenzione alle previsioni del tempo.
Consigli sulle stagioni nelle quali intraprendere questa tratta.

STAGIONI CONSIGLIATE:         

Informazioni sul percorso

  DISLIVELLO: 141 m D+; -58 m D-

  SVILUPPO: 21,9 km senza deviazioni; 23 km con deviazioni

  DIFFICOLTÀ: E = Escursionistico
Questa tappa potrebbe venire considerata di livello di difficoltà T (= Turistico) se non fosse per via della lunghezza. Si tratta di una tappa di pianura con un dislivello ridotto. Alcuni tratti si sviluppano su strada provinciale, si raccomanda di stare sempre a lato o sulla pista ciclabile dove presente

  TEMPO DI PERCORRENZA: 6h senza deviazioni; 7h con deviazioni

  TEMPO DI PERCORRENZA PARZIALE: Villafranca Piemonte – Cantogno 1h 15 min; Cantogno – Castello di Marchierù 1h 40 min; Castello di Marchierù – Cavour 2h 45 min

  PUNTI ACQUA: alla partenza

Descrizione

Le Strade dei Forti parte da Villafranca Piemonte, ai confini della zona omogenea Pinerolese 5, dove, si inizia questo viaggio  lungo il Po  con il Monviso di fronte. Questi due importanti elementi del Pinerolese, il Po e il Monviso sono luogo di partenza e di arrivo di questo bellissimo cammino che si snoda tra frutteti di pianura, castelli fortificati, borgate e laghi alpini, cascate e Forti spettacolari.

La bellezza del paesaggio fortificato del Pinerolese ti accompagna in questo splendido viaggio. In questa tappa si incontra il fiume Po, il Castello di Marchierù, luogo significativo legato alla storia Valdese, la Cappella di Santa Maria di Missione rientrante nell’iniziativa ‘Chiese a porte aperte’ fino a Cavour con la sua Rocca.

Prima tappa dell’itinerario “Le strade dei Forti”. Il percorso inizia con un piacevole tratto in pianura ricco di storia e interessanti spunti naturalistici.

Dentro la città di Villafranca Piemonte si parte dalla Chiesa dei Cappuccini e si segue via San Sebastiano, si attraversa via Matteotti, si gira a sinistra in via Navaioli e dopo poco si imbocca uno sterrato sulla destra (anche ciclabile) e lo si segue fino a che non incrocia il sentiero delle Ochette, un percorso lungo il fiume Po che si snoda per 14 km tra i comuni di Moretta, Cardè e Villafranca, ideato dall’Associazione Amici del Po.

https://www.parcomonviso.eu/visite/sentieri-ed-escursioni/il-sentiero-delle-ochette.

 

È presente su questo tratto anche la segnaletica delle Strade dei Forti. Costeggiando le rive del fiume Po sul sentiero delle Ochette ci si trova immersi nella tipica vegetazione ripariale, ricca e intensamente abitata da varie specie animali.  Tra le varie specie che trovano riparo qui non è difficile osservare il germano reale. Si segue per qualche km il sentiero che è caratterizzato da una segnaletica con cartelli a forma di ochette, per poi abbandonarlo a favore di una strada agricola sulla destra. Poco dopo si svolta a sinistra e si segue Strada Cardé e la Ciclovia del Po fino ad arrivare alla biforcazione per Cotogno, raggiungibile in circa 15 minuti, dove ammirare il Santuario e l’antico Castello. Il Santuario è meta di pellegrinaggio.

Seguire quindi la strada principale contornata da rustici e cascine fino ad incrociare la strada provinciale 151. Girare a sinistra e subito dopo a destra, seguendo le indicazioni per la Cappella di Missione. Ignorando il primo bivio tenere la sinistra e al secondo bivio, se lo si di desidera, è possibile fare una deviazione di 2 km per visitare la Cappella di Santa Maria di Missione facente parte della rete “chiese a porte aperte” e visitabile tramite l’applicazione di riferimento.
Per maggiori informazioni sul progetto ecco il link da visitare: https://www.cittaecattedrali.it/it/chiese_aperte

Una volta ritornati al bivio dopo la deviazione alla Cappella di Santa Maria di Missione, si prende la strada provinciale 153 e la si segue per circa 15 minuti, passando davanti al Castello di Marchierù. Poco dopo si abbandona la provinciale per prendere la strada sulla sinistra. Si segue quindi questa silenziosa stradina attraversando varie piccole frazioni come Gagna e San Luca godendosi il panorama fra campi di grano, vigneti e meleti con la meravigliosa cornice delle Alpi attorno. Su questo tratto si vede la Rocca di Cavour avvicinarsi sempre di più.

Dopo la cascina Airale Piccolo imboccare la strada sulla sinistra al termine della quale si può sfruttare la pista ciclabile per attraversare la rotonda e prendere la strada a sinistra per entrare in Cavour, proseguendo fino all’Abbazia di Santa Maria, edificio di origine medievale che ospita al suo interno la sede del Museo Archeologico di Caburrum. Cavour, con la sua storia millenaria e le particolarità ambientali, può considerarsi a tutti gli effetti un “museo a cielo aperto” di cui l’Abbazia di Santa Maria e la Rocca sono non solo parte integrante ma fondamentale

LUOGHI D’INTERESSE

La cappella di Missione è il monumento artistico più antico di Villafranca Piemonte, notevole soprattutto per gli affreschi del XV secolo che ricoprono interamente l’area presbiteriale.
La cappella è situata fuori dall’abitato di Villafranca, in aperta campagna vicino ad un corso d’acqua alimentato da numerose risorgive. Le origini della cappella sono molto antiche: se ne parla in un documento del 1037 in cui il vescovo di Torino, Landolfo, donava le quattro chiese di Borgo Soave (l’antico nome di Villafranca) all’abbazia di Cavour. Alla fine del Trecento la cappella è stata ricostruita ex novo ed è stata completamente affrescata a partire dalle prime decadi del XV secolo. Oggi la chiesa è visitabile grazie al progetto Chiese a porte aperte e si accede con QR-CODE.

Fonte: Wikipedia, approfondimento

Fra Airasca e Saluzzo, nell’alta valle del Po, in borgata Soave del Comune di Villafranca Piemonte, con lo sfondo del Monviso si innalza il Castello di Marchierù, un castello con parco e scuderie, che tanti ricordi legano alla Casa Sabauda. Del nome di Marchierù si fa menzione la prima volta in un documento del 1220, per una donazione di beni all’Abbazia di S. Maria di Cavour. I primi signori di Marchierù furono i Signori di Barge ma, con atto dell’11 marzo 1251, tutti i loro beni in Soave furono venduti a Tommaso II di Savoia. Gli Acaja, con castello residenziale a Villafranca, conservarono Marchierù per i loro discendenti: così Filippo d’Acaja lo costituì in dote alla figlia naturale Francesca, andata in sposa ad Antonio Bocchiardi. Da questi il feudo passò ai cugini Petitti, figli di Beatricina d’Acaja, che lo mantennero fino al 1482. L’ultima erede, Camilla Filippi, andò sposa al conte Vittorio Prunas Tola, e quindi al loro figlio primogenito Severino, tramite il quale il castello e la tenuta sono pervenuti agli attuali proprietari.

Fonte

Si colloca nel 1037 la fondazione dell’Abbazia dedicata a Santa Maria per volontà del Vescovo di Torino Landolfo, sorta sullo stesso sito ai piedi della Rocca. Governata da oltre quaranta abati, soprattutto benedettini, l’Abbazia visse secoli di gloria, contribuendo anche alla crescita ed allo sviluppo dell’agglomerato urbano di Cavour. Alle soglie del XIV secolo iniziò una lenta decadenza, culminata con la distruzione da parte dei francesi del maresciallo De LesDiguières, nel 1592.

La ricostruzione avviata nel XVIII secolo seguì i canoni barocchi. Dopo decenni d’abbandono, l’Abbazia rappresenta, oggi, una splendida testimonianza di recupero artistico e funzionale di un edificio che è parte fondamentale del patrimonio storico e monumentale di Cavour e che si distingue per la presenza nella cripta della chiesa del più antico altare conservato nel panorama piemontese.

Fonte

La Rocca è una punta alpina emergente per circa 162 metri dai depositi alluvionali della pianura Padana. Appartiene al massiccio del Dora-Maira, e la sua conformazione rocciosa risale al Carbonifero (345/280 milioni di anni fa).

Presenta caratteristiche archeologiche, storiche e naturalistiche, tra cui diverse incisioni rupestri, una pittura policroma risalente al post-paleolitico, ruderi e resti di fortificazioni medievali (sulla vetta della rocca sorgeva un castello, risalente al XIII secolo, di cui restano solo dei ruderi. Il castello fu distrutto nel 1690 dal generale francese Nicolas de Catinat), una flora che comprende oltre 450 specie e una fauna molto ricca per l’aspetto ornitologico. Curiosità: fra le mura di Casa Savoia/Racconigi (detta Casa Acaja) nel 1561 fu firmata la pace di Cavour, con cui il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, riconosceva l’esistenza fisica dei Valdesi, stabilendo i confini del territorio entro il quale avrebbero potuto abitare e predicare.

Fonte: Wikipedia, approfondimento

I paesaggi di questa tappa

Altre informazioni utili

PERNOTTARE

Villafranca Piemonte: b&b
Cavour: agriturismi, affittacamere, area camper, b&b, hotel

SPOSTARSI

Trasporti pubblici: si

Altre informazioni utili

PERNOTTARE

Villafranca Piemonte: b&b
Cavour: agriturismi, affittacamere, area camper, b&b, hotel

SPOSTARSI

Trasporti pubblici: si

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